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Giugno 25, 2024
L’Opera d’arte nell’epoca dell’AI
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METAVERSE SESSION

a cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni

Negli spazi virtuali di ArTech su Spatial realizzati da Dario Buratti

26 Giugno 2024 alle ore 21.30

Negli spazi di ArTech XR Gallery su Spatial sarà presentata la mostra digitale “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale”. L’esposizione nasce come un continuum virtuale della prima mostra collettiva di artisti italiani sulla Intelligenza Artificiale, a cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni – realizzata a Parma negli edifici storici di Palazzo Pigorini e del Torrione Visconteo e conclusasi lo scorso maggio.

Clicca qui per visitare la mostra e partecipare all’evento: https://www.spatial.io/s/ArTech-Gallery-Lopera-darte-nellepoca-dellAI-65eb4146f3172dfe58ca6daa

All’evento saranno presenti: i curatori della mostra, Dario Buratti, Metaverse Architect – Generative Designer, Stefano Lazzari, Co-founder di Digitalguys.it, e Francesco Spadafina founder di Pyramid Café che dal  2007 una  delle  community virtuali  italiane  più longeve e attive.

Fulcro dell’incontro sarà la visita guidata alla mostra in presenza con alcuni artisti.

La versione digital di “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale

Grazie alla collaborazione con Dario Buratti che ha ideato gli spazi di ArTech si è andata a creare una sinergia con i curatori della mostra –  Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni – per la creazione di una versione virtuale dell’esposizione per dare l’opportunità di continuare il dibattito sul tema arte & IA e  offrire la possibilità di visita anche a chi non ha potuto accedere alla versione fisica a Parma.

Gli Spazi su Spatial proseguono ad indagare l’uso dell’IA nei processi creativi: Dario Buratti ha usato e collaborato infatti con l’Intelligenza Artificiale per realizzare gli spazi architettonici di ArTech XR Gallery.

Il titolo del progetto “L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale” si ricollega al famoso saggio di Walter Benjamin L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, pubblicato nel 1936, in cui il filosofo tedesco sosteneva come, all’inizio del XX secolo, l’invenzione e l’utilizzo di nuove tecniche, quali il cinema e la fotografia, stesse radicalmente cambiando le modalità di produzione e di fruizione artistica.

Allo stesso modo, negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale ha visto una rapida ascesa (Intelligenza Artificiale è stata designata parola dell’anno 2023 dal Collins Dictionary), e oggi sempre più artisti si sono confrontati e usano questa tecnologia per creare opere d’arte e progetti artistici collaborativi verso nuovi linguaggi estetici. In mostra: video, progetti immersivi, artwork digitali ma anche opere fisiche: dal mosaico all’installazione; dalla scultura alla fotografia – tutte opere frutto della creatività artistica di un pool di 20 artisti che hanno incluso nella loro ricerca e produzione l’uso dell’AI.

La mostra intende indagare diverse modalità di utilizzo dell’IA da parte di una ventina di artisti pionieri del digitale o AI artists di nuova generazione. Temi come la natura, la botanica, l’ambiente, ma anche l’uomo, l’umanità, le comunità, le città, i monumenti, le macchine, i sogni, le mitologie sono plasmati e/o trasformati attraverso l’impiego delle GAN, degli algoritmi e delle AI Generative – tra arte generativa, glitch art, realtà aumentata, realtà virtuale e altre forme espressive dell’era digitale.

In mostra sono esposte le opere di: Antonio Barbieri, Domenico Barra, Davide Maria Coltro, Andrea Crespi, Giuliana Cunéaz, Debora Hirsch, Kamilia Kard ,Nick Landucci, Giuseppe Lo Schiavo, Manuel Macadamia, Vincenzo Marsiglia, Mauro Martino, Angelo Demitri Morandini, Max Papeschi con Michele Ronchetti, Chiara Passa, Luca Pozzi, Giuseppe Ragazzini, Martin Romeo, Lino Strangis e Svccy.

Informazioni utili:

L’opera d’arte nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale

A cura di Chiara Canali, Rebecca Pedrazzi e Davide Sarchioni

Articolo di: Rebecca Pedrazzi

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